Oggi abbiamo svolto la prova pluridisciplinare, era l'ultima! Come esercizio ho dovuto creare un grafico, eccolo qua!
giovedì 31 maggio 2012
giovedì 24 maggio 2012
Bomba nella scuola di Brindisi!
Questa è Melissa Bassi, la ragazza che ha perso la vita nell'attentato di Brindisi del 19 Maggio 2012 |
Melissa Bassi, studentessa 16enne del Istituto Professionale di Brindisi, ha perso la vita nell'attentato del 19 Maggio...La ragazza stava andando a scuola con le sue amiche e all'improvviso scoppia una bomba in un cassonetto vicino al cancello della scuola; la ragazza viene colpita in pieno e muore. molti altri ragazzi e ragazze rimangono feriti, 5 vengono portati d'urgenza all'ospedale... ma purtroppo per la povera Melissa non c'era più niente da fare... una cosa orribile. Chi farebbe una cosa simile?! Attaccare noi giovani è da codardi e da mostri; noi siamo la società del futuro e attaccandoci è come se il futuro del nostro Paese fosse distrutto. La polizia e il reparto antimafia si sono subito messi all'opera per scovare il terrorista, che sembra essere stato immortalato in un video di sorveglianza.
Qua di seguito ho riportato le indagini della polizia:
Un video ha
immortalato il killer
Si è posizionato
dietro al chioschetto che vende panini e bibite, a una ventina di metri
dall'ingresso della scuola Morvillo Falcone di Brindisi. Si è messo lì in
attesa di mettere in atto il suo piano folle, premendo quel tasto che ha
innescato le tre bombole di gas esplose al passaggio di un gruppo di
studentesse. Una telecamera lo ha ripreso. Potrebbe essere lui il mostro,
l'uomo che ha fatto scoppiare l'ordigno causando la morte di Melissa Bassi e il
ferimento di altre studentesse. I fotogrammi tratti dal filmato in possesso
agli inquirenti sono un po' sfuocati, ma i Ris sono al lavoro per
"ripulire" il video e rendere nitide le immagini con il volto
dell'attentatore.
L'identikit del
killer
Dal video si vede che
il presunto killer è un uomo, tra i 50 e i 60 anni. Indossa una giacca scura,
pantaloni chiari e scarpe da ginnastica.
vestito come un uomo qualunque. Il filmato lo immortala negli attimi che
precedono lo scoppio, da quando aziona il telecomando a quando si allontana.
Non è detto che sia la stessa persona che ha confezionato l'ordigno, collegando
tra loro tre bombole di gas inserite in un contenitore di plastica simile a
quello della raccolta differenziata, e predisponendo un congegno, attivabile a
distanza, per farle esplodere.
La bomba e il telecomando
Secondo gli
inquirenti chi ha preparato la bomba si intende di elettronica e sapeva bene
che l'ordigno avrebbe avuto una potenza devastante. Quasi impossibile, dunque,
che si sia trattato di un atto dimostrativo sfuggito di mano. Chi ha preparato
quella bomba voleva uccidere. E purtroppo ci è riuscito. L'ordigno, azionato da
un telecomando, è esploso proprio mentre in quel punto passavano le studentesse
di Mesagne, da poco scese dal pullman, intorno alle 7.45.
Secondo gli
inquirenti l'uomo che ha seminato la morte conosce bene il territorio: lo si
evince dalla disinvoltura con cui si è mosso vicino alla scuola la notte prima
della tragedia, posizionando l'ordigno. Dovrebbe trattarsi di una persona
robusta, visto il peso delle tre bombole. Ma è possibile che qualcuno lo abbia
aiutato.
Due persone
sospettate
L'attenzione degli
inquirenti si starebbe concentrando su due persone, anche se al momento non ci
sono indagati. Nella notte è stata interrogata una persona: è un rivenditore di
bombole a gas. Il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri sottolinea che
"lo Stato c'è. Siamo pronti tutti insieme per lavorare il bene per il
territorio per dare risposte".
Grasso: reato con
finalità di terrorismo
Cambia il reato
ipotizzato per l’attentato di Brindisi: da strage ora si indaga per strage
aggravata dalla finalità di terrorismo. Lo rende noto il procuratore nazionale
Antimafia Pietro Grasso: "Tolta l’ipotesi del fine personale nei confronti
delle vittime -non c’è dubbio che qualsiasi altra ipotesi ha un effetto di
terrorismo sia che venga fatto da un singolo isolato, sia da un pazzo, sia da
un’organizzazione eversiva, dalla mafia o dalla Sacra Corona Unita. In ogni
caso - ha concluso - l’effetto è terroristico, intimidatorio e questo produce
la competenza della Procura distrettuale Antimafia o di quella competente per
atti di terrorismo".
Articolo preso dal sito www.ilgiornale.it
giovedì 17 maggio 2012
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